Referendum 8 e 9 giugno, dai licenziamenti illegittimi alla sicurezza sul lavoro: cosa sapere sui 5 quesiti

Conto alla rovescia per i referendum dell'8 e 9 giugno 2025. I cittadini italiani saranno chiamati a votare su più quesiti referendari abrogativi riguardanti temi del lavoro e della cittadinanza. Le votazioni si svolgeranno domenica dalle 7:00 alle 23:00 e lunedì dalle 7:00 alle 15:00, in concomitanza con l'eventuale secondo turno delle elezioni comunali. La Corte Costituzionale ha ritenuto ammissibili i quattro quesiti referendari sul lavoro, per i quali sono state raccolte oltre 4 milioni di firme, e il referendum sulla cittadinanza, depositato in Cassazione con 637 mila firme.
I cinque quesiti referendari
Ma su cosa saranno chiamati ad esprimersi i cittadini italiani? Posto che si tratta di referendum abrogativi - votando "si" si chiede l'abrogazione, ovvero l'annullamento delle norme attuali, votando "no" si chiede il mantenimento delle regole vigenti - i quesiti intervengono su leggi cardine come il Jobs Act e la normativa del 1992 sull'acquisizione della cittadinanza. Più nel dettaglio i votanti riceveranno 5 schede:
1. Licenziamenti illegittimi: proposta di abrogazione delle norme del Jobs Act che limitano il reintegro dei lavoratori licenziati senza giusta causa, ripristinando tutele precedenti.
2. Indennità nelle piccole imprese: eliminazione del tetto massimo di sei mensilità per il risarcimento in caso di licenziamento illegittimo nelle aziende con meno di 16 dipendenti, permettendo al giudice di determinare l'importo adeguato.
3. Contratti a termine: reintroduzione dell'obbligo di specificare una causale per i contratti a tempo determinato inferiori a 12 mesi, al fine di contrastare la precarietà lavorativa.
4. Sicurezza sul lavoro: ripristino della responsabilità solidale del committente in caso di infortuni sul lavoro, anche negli appalti e subappalti, per garantire maggiori tutele ai lavoratori.
5. Cittadinanza italiana: riduzione da 10 a 5 anni del periodo di residenza legale necessario per richiedere la cittadinanza italiana, estendendo automaticamente questo diritto anche ai figli minorenni dei richiedenti.
Modalità di voto e quorum
Oltre al tradizionale voto al seggio, per la prima volta, è prevista la possibilità di voto per gli elettori temporaneamente domiciliati in un comune di una provincia diversa da quella di residenza, per motivi di studio, lavoro o cure mediche. Gli interessati dovevano presentare domanda entro il 5 maggio 2025 presso il comune in cui si trovano temporaneamente. Tra i requisiti l'essere lontani dal proprio comune di iscrizione elettorale per almeno tre mesi, compreso quello in cui si svolgerà il referendum, e avere l’attestazione rilasciata dal comune di domicilio per l’ammissione al voto. Affinché i referendum siano validi, è necessario raggiungere il cosiddetto quorum ovvero che partecipi al voto almeno il 50% più uno degli aventi diritto. In caso contrario, le norme oggetto dei quesiti resteranno in vigore. Secondo l'ultimo sondaggio di Ipsos, società specializzata in ricerche di mercato e consulenza, la maggioranza degli italiani considera importanti i temi di cui si occupano i referendum, il 62% della popolazione è consapevole dell’imminente consultazione referendaria, mentre il 32% non ne è ancora a conoscenza. Storicamente i referendum hanno sempre avuto un’affluenza al voto più bassa rispetto alle elezioni politiche o europee che li hanno preceduti.