Patent Box – Un’opportunità per le aziende che puntano su identità e innovazione

Patent Box – Un’opportunità per le aziende che puntano su identità e innovazione

Nel 2015 è stato introdotto il regime del Patent Box con l’obiettivo di incentivare le attività di ricerca e sviluppo e far rimanere gli intagibles, che rappresentano un’importantissima fonte di valore economico, in Italia. Ad oggi sono state presentate circa 4.500 istanze, evidenza del grande interesse suscitato dallo strumento.

La legge di stabilità del 2015 ha introdotto nell’ordinamento italiano il regime opzionale del Patent Box, cioè la possibilità da parte di titolari di diritti immateriali, di ottenere un’agevolazione parziale, ai fini IRPEF, IRES ed IRAP, nella tassazione dei redditi provenienti dall’uso di tali diritti, a condizione che abbiano sostenuto delle spese di ricerca e sviluppo per mantenere o accrescere il valore dei diritti intellettuali.

Lo scopo di questo articolo è quello di illustrarvi quali sono gli elementi che caratterizzano il Patent Box, in modo da fornirvi un quadro completo delle opportunità e delle criticità dello strumento. Comprendere la filosofia e il funzionamento di fondo è il primo degli step necessari per valutare la reale applicabilità al singolo caso.

Andiamo dunque ad analizzare i punti salienti della disciplina.

Innanzi tutto a chi si rivolge il regime del Patent Box?

La normativa parla di titolari di reddito di impresa, andando così a coinvolgere le società di persone, di capitali e gli imprenditori individuali. Oltre a questi sono compresi anche gli enti non commerciali che svolgono attività commerciali e i soggetti non residenti che possiedono una stabile organizzazione in Italia. Per questi ultimi, però, il legislatore pone la condizione di appartenere a Paesi con i quali non ci sono ostacoli in merito allo scambio di informazioni e provvisti di accordi contro la doppia imposizione.

Di quali diritti immateriali si parla?

I beni immateriali che rientrano nel regime della Patent Box sono:

  1. Brevetti industriali concessi o in corso di concessione, inclusi:
  2. Software protetto da copyright
  3. Brevetti per invenzione, comprese le invenzioni biotecnologiche e i relativi certificati complementari di protezione, i brevetti per modello d’utilità, nonché i brevetti per varietà vegetali e le topografie di prodotti e semiconduttori;
  4. Marchi di impresa, inclusi i marchi collettivi, registrati o in corso di registrazione
  5. Disegni e modelli, giuridicamente tutelabili
  6. Informazioni aziendali ed esperienze industriali, comprese quelle commerciali o scientifiche proteggibili come informazioni segrete, giuridicamente tutelabili

Cosa viene considerato spesa di ricerca e sviluppo?

Rilevano solo le spese relative a tutte le attività di R&S finalizzate allo sviluppo, al mantenimento, nonché all’accrescimento del valore dei beni immateriali che concorrono alla realizzazione del reddito imponibile dell’impresa.

 Definizione-R&S

A quanto ammonta il beneficio fiscale e quanto dura?

Il reddito imponibile IRES, IRPEF ed IRAP può beneficiare di una variazione in diminuzione graduale negli anni, pari al 30% per l’anno 2015, al 40% per il 2016 fino ad arrivare al 50% a partire dal 2017. L’agevolazione dura 5 anni dalla data di presentazione dell’istanza e può essere rinnovata.

Per quanto riguarda i marchi, la finestra di opportunità è limitata alle PMI e per essere sicuri di poter accedere all’agevolazione la domanda iniziale va presentata entro il 30.06.2016.

Cosa bisogna fare per accedere alle agevolazioni fiscali previste dal Patent Box?

Il titolare dei diritti immateriali che vuole intraprendere la strada della richiesta dell’agevolazione deve innanzi tutto affrontare un’analisi preliminare, volta a capire se sussistono le condizioni di base per la richiesta del regime Patent Box. Il primo step riguarda la precisa identificazione dei diritti immateriali, mentre la parte più delicata di questa auto-valutazione consiste nella stima del reddito imponibile oggetto dell’eventuale riduzione. Sono infatti diversi i metodi che ci portano a una definizione sia dell’ammontare definitivo dei benefici e dei redditi derivanti di diritti immateriali, siano essi sfruttati direttamente che concessi in licenza a terzi, sia dei relativi costi da sottrarre: la scelta del metodo può impattare fortemente sull’entità dell’agevolazione.

Una volta scelto il metodo più appropriato per la determinazione del reddito da agevolare, si procede all’invio della domanda di ammissione al regime semplificato presso l’Agenzia delle Entrate. Successivamente coloro che utilizzano direttamente i diritti immateriali dovranno presentare un interpello speciale all’Agenzia delle Entrate denominato “Ruling” in cui si propone all’Agenzia il criterio per determinare il reddito agevolabile. Successivamente il contribuente verrà chiamato dall’Agenzia per discutere il contenuto dell’interpello e definire in contradditorio il criterio di determinazione del reddito da assoggettare ad agevolazione. Tale criterio dovrà essere seguito per i prossimi cinque anni in sede di dichiarazione dei redditi per definire, in base ai risultati dell’anno, l’entità dell’agevolazione. La procedura del Ruling non è obbligatoria nel caso di diritti intellettuali utilizzati in modo indiretto, cioè concessi in uso a terzi, a meno che tale utilizzo non venga concesso ad altra società appartenente allo stesso gruppo societario . Qualora invece il modo di utilizzo sia diretto si deve procedere con il ruling ordinario oppure con la variante semplificata, prevista facoltativamente per le PMI, dove se il contribuente non propone alcuna metodologia di determinazione del reddito è l’Agenzia, in maniera unilaterale, a definire il metodo da applicare. L’istanza va compilata con una serie di informazioni anagrafiche della società alle quali va allegata la modulistica atta a definire i diritti immateriali, le attività di ricerca e sviluppo, i metodi e i criteri utilizzati per la determinazione del reddito, gli eventuali canoni di licenza e i costi sostenuti.

I vantaggi della Patent Box

La procedura della Patent Box può sembrare complessa, ma comporta una serie di importanti vantaggi:

  • L’entità dell’agevolazione stessa: non è irragionevole stimare, laddove i diritti immateriali svolgono un ruolo economico importante, risparmi intorno allo 0,5 - 1% del fatturato, per un quinquennio;
  • Permette di fare una preanalisi che può essere utile anche ai fini della valutazione della spettanza del credito d’imposta sulle spese di ricerca e sviluppo;
  • Il processo del Ruling può essere lungo (anche 18 mesi), ma l’agevolazione se concessa si applica a partire dal periodo d’imposta nel quale viene presentata la domanda e quindi la lunghezza del processo non porta a una perdita di benefici fiscali.

La procedura del Ruling focalizza l’attenzione dell’azienda sul proprio vantaggio competitivo e sulle fonti di tale vantaggio, nonché sull’adeguatezza delle politiche di tutela e valorizzazione dei propri intagibles.La patent box quindi non deve essere vista solo come uno strumento per ottenere un risparmio fiscale ma piuttosto come un momento in cui l’azienda analizza la sua posizione rispetto al mercato, verifica l’adeguatezza della sua politica di tutela dei propri diritti immateriali, nonché la completezza delle informazioni disponibili per il management per consentire una corretta valutazione, prima di tutto interna, sul reale contributo dei diritti immateriali alla redditività complessiva dell’azienda.

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