Boom post pandemia, siamo pronti a sfruttarlo? Cosa insegna la storia

Boom post pandemia, siamo pronti a sfruttarlo? Cosa insegna la storia

Mentre covid-19 si diffonde nei paesi più poveri del mondo, con record  drammatici come nel caso dell’India, economisti ed esperti ragionano da mesi su un possibile rimbalzo del Pil nei Paesi più sviluppati. Dagli Stati Uniti alla Cina passando per l’Europa si attende il cosiddetto boom post-pandemia. A rafforzare questa visione in positivo sono soprattutto i dati incoraggianti delle campagne vaccinali. Secondo diversi economisti, ad esempio, l'economia a stelle e strisce crescerà di oltre il 6% nel 2021 almeno quattro punti percentuali in più rispetto al trend pre-pandemia. L’Economist, per cercare di inquadrare meglio i precedenti  storici di questo possibile rimbalzo ha analizzato i periodi di ripresa economica nella storia successivi a periodi bui. I dati del Pil per le economie del G7 riferiti al 1820 suggeriscono cautela: un’accelerazione sincronizzata in tutti paesi è infatti un fenomeno estremamente raro. Il tanto atteso boom post-bellico degli anni '50 si è declinato infatti in modo molto diverso nelle diverse  economie.

La storia però insegna come dopo periodi di massicci sconvolgimenti non finanziari come guerre e pandemie, il Pil si riprende sempre. A influire sono due fattori: la voglia di spendere e vivere delle popolazioni e le competenze ‘accumulate’ da persone e imprese che hanno sperimentato nuovi modi di fare business. Rispetto al primo fattore la buona notizia è che secondo gli esperti del quotidiano inglese la spesa dei consumatori subirà un’accelerazione  importante. L'evidenza di precedenti pandemie suggerisce che durante la fase più drammatica dei contagi le persone, e  lo abbiamo visto anche  in Italia, si comportano come nell'ultimo anno di covid-19: si accumulano beni e risparmi mentre le opportunità di spesa svaniscono. Ad esempio nella prima metà degli anni 1870, durante l'epidemia di vaiolo, il tasso di risparmio delle famiglie britanniche raddoppiò. Lo stesso nei difficili anni della guerra: il tasso di risparmio del Giappone è più che raddoppiato durante la prima guerra mondiale. Nel 1919, mentre l'influenza spagnola infuriava, gli americani misero da parte più denaro che in qualsiasi anno successivo fino alla seconda guerra mondiale. Quando la guerra bussò nuovamente alle loro porte nel 1942, il risparmio aumentò di nuovo, con le famiglie che accumularono 'sotto il materasso' circa il 40% del Pil.

L’altra buona notizia si può sintetizzare con il modo di dire “si fa di necessità virtù”. Se infatti gli storici credono che la peste nera abbia reso gli europei più avventurosi, il covid  certamente ha portato molte aziende a ripensare i propri modelli di business. In molti casi efficientando i processi. Si pensi solo alla nuova organizzazione del lavoro con lo smart working. Quale sarà il vantaggio produttivo è ancora difficile da stimare. Di certo aziende e imprenditori non sono gli stessi dopo il 2020.

News correlate