NEXT GENERATION EU E PNRR NAZIONALI: UN NUOVO PROGRAMMA DI FINANZIAMENTI

NEXT GENERATION EU E PNRR NAZIONALI: UN NUOVO PROGRAMMA DI FINANZIAMENTI

La pandemia da Covid-19 ha generato impatti simmetrici su tutte le forze economiche e sociali del nostro Paese, mettendo in risalto anche le inefficienze che hanno contraddistinto ampie parti della nostra economia. Questo è confermato anche dal dato sul calo del PIL registrato nel 2020, il quale è stato circa del -8,9% per l’Italia rispetto alla media del -6,2% registrato nell’Unione Europea. E’ chiaro, però, che tale evento ha colpito tutti i membri dell’Unione Europea in maniera indistinta e ciascun Paese ha visto emergere con vigore i propri punti di debolezza.

L’Unione Europea, con l’obiettivo di preservare e rilanciare l’economia degli Stati membri, ha risposto alla crisi pandemica introducendo il Next Generation EU che rappresenta, oggi e per i prossimi 7 anni, un programma di finanziamenti di portata inedita con lo scopo di:

  • incrementare gli investimenti e riforme con l’obiettivo di accelerare la transizione ecologica e digitale delle PMI
  • migliorare la formazione dei lavoratori e delle lavoratrici, sia nella Pubblica Amministrazione, sia nel settore privato dell’economia
  • conseguire maggiore equità di genere, territoriale e generazionale
  • rafforzare il sistema produttivo mediante investimenti in linea con il programma 4.0. in tema di innovazione nei processi di produzione
  • intensificare gli sforzi nel contrasto alla povertà e all’esclusione sociale

Il Next Generation EU, di fatto, rappresenta un’opportunità imperdibile per il tessuto imprenditoriale italiano grazie a quanto verrà di volta in volta stabilito in termini di contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, sia sotto forma diretta che indiretta, e allineati ai programmi di intervento che si fondano sulle condizioni di perequazione che sono alla base del nuovo settennato comunitario. Risulta pertanto fondamentale che anche le PMI, che costituiscono il tessuto portante dell’area economica europea, siano in grado di mettere in atto strategie ed investimenti in linea con i desiderata della programmazione europea, così da sfruttare nel miglior modo quanto il granting comunitario, e la sua declinazione domestica, sono in grado di offrire. In particolare, analizzando la struttura del programma, che opera attraverso due dispositivi d’intervento, l’Italia sarà beneficiaria di ingenti somme che possono essere riepilogate come di seguito:

  • Il Dispositivo di Ripresa e Resilienza (RRF), che garantisce all’Italia una somma pari a 191,5 mld di euro, di cui 68,9 a fondo perduto e 122,6 mld tramite finanziamento agevolato. Al fine di dare attuazione al programma di interventi previsti dal RRF, l’Unione Europea ha chiesto agli Stati membri che il Dispositivo fosse recepito in ambito nazionale attraverso i Piani di Ripresa e Resilienza (PNRR) e da un programma di riforme successive.
  • Il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT EU), che garantisce all’Italia una somma di 13,5 mld indirizzati specificamente a sostenere gli investimenti delle PMI in prodotti e servizi di carattere sanitario attraverso contributi in conto esercizio.

Il PNRR italiano recepisce il programma Next Generation EU e rappresenta il punto di partenza per avviare un intenso programma di riforme volte a dare attuazione agli obiettivi succitati. Con il parere favorevole da parte della Commissione Europea è stato approvato il testo definitivo del Piano, il quale prevede investimenti per oltre 200 mld, di cui il 40% da destinare alla transizione ecologica per il contrasto al cambiamento climatico, il 30% alla digitalizzazione e la restante parte per obiettivi trasversali. Le riforme che dovranno essere introdotte avranno lo scopo di “abilitare” i fondi previsti e a rimuovere gli ostacoli burocratici e amministrativi per una migliore gestione.

I fondi previsti dal PNRR sono indirizzati per promuovere una crescita economica all’insegna della transizione ecologica, della digitalizzazione, della competitività, della formazione e dell’inclusione sociale, territoriale e di genere. Le PMI devono sfruttare questa opportunità imperdibile di crescita, potendo contare sulla forza dell’Unione Europea nel reperire le risorse sul mercato e nel garantire concretezza e trasparenza sui programmi messi in atto. Le PMI, in ragione di quanto riportato precedentemente, potranno avviare un percorso di crescita anche attingendo ai fondi messi a disposizione dai vari dispositivi del programma, ossia:

  • Transizione verde
  • Trasformazione digitale
  • Crescita intelligente, sostenibile e inclusiva
  • Coesione territoriale e sociale
  • Salute e resilienza economica
  • Politiche per le nuove generazioni, infanzia e giovani

In particolare, il pilastro della transizione ecologica discende direttamente dallo European Grean Deal e dal doppio obiettivo europeo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e di ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 55%, rispetto allo scenario degli anni 90, entro il 2030. Per cui, questo pilastro per la prima volta si pone alla base del nuovo modello di sviluppo, dove l’obiettivo strategico del PNRR è anche quello di sostenere gli investimenti volti a rafforzare le infrastrutture energetiche e idriche, con l’obiettivo di limitare gli effetti negativi del cambiamento climatico, ad accelerare l’efficientamento energetico e ad avviare una graduale decarbonizzazione dell’industria, prediligendo fonti di energia rinnovabile. Inoltre, molta attenzione è rivolta al finanziamento di investimenti volti a migliorare la gestione dei rifiuti e all’economia circolare, ad incentivare la smart agricolture e la bio-economia ed a preservare la biodiversità. Alla luce di tutto questo, le PMI che non hanno ancora avviato un percorso orientato all’ecosostenibilità dell’attività aziendale devono porre l’attenzione sull’opportunità strategica fornita dal PNRR e quanto questo possa contribuire al perseguimento degli obiettivi ecosostenibili stabiliti. Il controllo di gestione incentrato sulle tematiche ESG e la conseguente pubblicazione dei risultati attraverso la relativa reportistica risultano determinanti per l’imprenditore ai fini dell’acquisizione della necessaria consapevolezza sulle opportunità che un percorso virtuoso di convergenza verso i temi ecosostenibili può offrire. Tali opportunità sono principalmente riconducibili ad un migliore posizionamento sul mercato, potendo ottimizzare i rapporti con tutti gli stakeholder di riferimento, e ad una più agevole accessibilità alle diverse fonti di finanziamento previste dai programmi europei e nazionali. Integrare la gestione dei conti aziendali con anche un sistema di controllo di gestione ESG consente di fornire un supporto proattivo all’organo amministrativo strumentale alla presa delle decisioni strategiche, in un’ottica di miglioramento della filiera di prodotto, e con riferimento alla definizione di nuove iniziative di investimento che possano contestualmente dare un adeguato ritorno economico e possano soddisfare le aspettative ambientali e sociali degli stakeholder.

La transizione digitale è il secondo pilastro e, soprattutto in Italia, le PMI devono sfruttare quest’opportunità per incrementare la produttività e la competitività in ambito nazionale e internazionale innovando dal punto di vista tecnologico. L’obiettivo dell’Italia è quello di rendere il Paese tra i più digitali del mondo, attingendo dai fondi messi a disposizione dell’UE e garantendo alle PMI un accesso ai fondi agevole. Nell’ambito della trasformazione digitale, l’Italia ha come obiettivo anche quello di incrementare la connettività ad alta velocità per residenti, aziende, scuole e ospedali, utilizzando le tecnologie più avanzate e adattare il quadro normativo in modo da facilitarne l’implementazione. Inoltre, con particolare riferimento al mondo delle PMI, l’obiettivo strategico consiste nel dare maggiore impulso alla transizione digitale e all’innovazione del sistema produttivo, incentivando gli investimenti in tecnologie avanzate anche nelle realtà di piccole dimensioni. Anche su questo fronte, la reportistica non finanziaria e il monitoraggio dei KPI relativi alla digitalizzazione in azienda aumentano la consapevolezza dell’imprenditore che i benefici ad essi connessi siano misurabili nel tempo e possano contraddistinguere l’azienda rispetto ai suoi concorrenti.

Per l’Italia il Next Generation EU non rappresenta solo un’occasione per realizzare una transizione ecologica e digitale, ma rappresenta anche una grande opportunità per recuperare quei gap che penalizzano storicamente il Paese e che riguardano le disuguaglianze sociali, il Sud, le donne e le nuove generazioni. Queste sono individuate come “priorità trasversali” e, al pari degli obiettivi esposti precedentemente, sono al centro del nuovo PNRR italiano e sono in linea con le raccomandazioni della Commissione EU. Per perseguire queste finalità, le imprese avranno l’opportunità di partecipare a progetti finanziati attraverso i Dispositivi del Next Generation EU che avranno lo scopo di dare esecuzione a queste finalità tramite assunzione di giovani e donne, anche tramite contratti di formazione/specializzazione.

Questo pacchetto di interventi offre quindi la possibilità di guardare al futuro dell’economia italiana con positività e, in particolare, le PMI dovranno essere necessariamente in grado di cogliere le opportunità che si presenteranno in modo da poter operare in modo sostenibile e digitale nel lungo periodo. In sostanza, si tratta di un cambio di paradigma che le PMI devono sposare e far proprio tramite l’implementazione di un percorso aziendale in ottica eco-sostenibile che generi valore condiviso nei confronti degli stakeholder e del territorio di riferimento e che sia in linea con gli indirizzi politici europei e internazionali. Inoltre, investendo in un modello aziendale eco-sostenibile e rendendo pubblici i risultati ottenuti, attraverso un’adeguata reportistica di sostenibilità, si ottengono anche vantaggi di natura commerciale e strategica con conseguenti ricadute positive sul valore economico e finanziario della propria azienda. Cogliere l’opportunità del Next generation EU, pianificando gli investimenti ESG e indirizzando il percorso aziendale in ottica eco-sostenibile, può significare costruire un connubio perfetto tra valore condiviso e valore economico-finanziario, con ricadute significative sulle prospettive aziendali di medio/lungo termine.

                                                                                                      S CO A – ESG ITALIA

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