Decreto Aiuti Bis, dalle misure sulle bollette al bonus 200 euro

Decreto Aiuti Bis, dalle misure sulle bollette al bonus 200 euro

Mentre i partiti discutono di un nuovo intervento del governo per fronteggiare il caro bollette, può essere utile riassumere l'intervento messo in campo ad agosto: il cosiddetto dl “Aiuti bis” sulla scia del quale potrebbero essere introdotte nuove misure già a settembre.

Il decreto prende il nome da una misura analoga approvata mesi fa dal governo Draghi e prevede più risorse per contrastare gli aumenti del prezzo dell’energia, un aumento dei fondi per il bonus psicologo e l’estensione di una serie di misure: dal bonus di 200 euro per lavoratori e pensionati al taglio del cuneo fiscale. Ma andiamo con ordine. 

Sul fronte dei consumi per il quarto trimestre 2022 è stato prorogato il taglio degli oneri generali sulle bollette elettriche e del gas. E per il gas per usi civili e industriali resta confermata fino alla fine dell’anno l’aliquota agevolata dell’Iva al 5%. Sospese anche le «modifiche unilaterali dei contratti di fornitura».

Per quanto riguarda il lavoro, per i redditi fino a 35mila euro introdotto un nuovo taglio del cuneo fiscale ovvero una riduzione delle imposte sul lavoro. Un aggiornamento, rispetto a quanto previsto dalla legge di bilancio, che sarà valido fino al 31 dicembre. Per i lavoratori come ricordato dal ministro dell'Economia Daniele Franco: «Già in legge di bilancio abbiamo ridotto dello 0,8% i contributi sociali, questo abbattimento per il secondo semestre passa al 2%, aggiungiamo quindi un 1,2%». Verrà poi esteso il bonus di 200 euro ai lavoratori che precedentemente non ne avevano diritto.

All'interno del decreto anche gli aiuti alle aziende. Nel dettaglio si prevede un contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale. In totale lo stanziamento per le attività produttive vale 3,3 miliardi euro.

Approvato anche l'aumento della soglia esentasse per i fringe benefit aziendali. Nel testo si legge che non concorrono a formare reddito "i servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonchè le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell'energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di euro 600". 

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