Industria 5.0, quali incentivi in arrivo per le aziende?

Industria 5.0, quali incentivi in arrivo per le aziende?

Un rafforzamento degli incentivi alle imprese e alla manifattura. La promessa arriva dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che parla di una versione rinnovata del Piano Industria  4.0 con sostegni e agevolazioni  alle aziende che investono in tecnologie e sostenibilità.

A fine 2022 Urso diceva: «Abbiamo una riserva di risorse finanziarie del Pnrr del piano Transizione 4.0, particolarmente importante. Sono rimasti tre miliardi e 800 milioni di euro non utilizzati malgrado le imprese abbiano molto attivato i meccanismi del credito d'imposta riferito a questa materia così significativa, che riguarda l'innovazione ecologica, la digitalizzazione, cioè la transizione, appunto, ecologica e digitale». Risorse che potrebbero portare a una versione rinnovata del Piano, un'Industria 5.0 o Transizione 5.0. Sul nome e sui contenuti il dibattito è in corso. 

Ucimu, l'associazione dei costruttori di macchine utensili e robot,  ha presentato al Ministero una proposta per riformare il Piano Transizione 4.0: un mantenimento del sistema dei crediti d’imposta con il ripristino delle aliquote 2022 con due maggiorazioni. Il “bonus integrazione di fabbrica” ovvero per chi crea una fabbrica fisico-digitale con nuovi servizi in grado di accrescere la competitività aziendale. C'è poi un “bonus sostenibilità”, legato al concetto di sostenibilità del prodotto e ciclo di vita della macchina e del suo impatto sull’ambiente: spazio quindi  al riciclo dei materiali utilizzati per la produzione dei macchinari.

Pochi giorni fa il ministro Urso ha poi spiegato che entro maggio arriverà la nuova legge quadro «per supportare le filiere di eccellenza del Made in Italy, sia in campo digitale che in quello delle competenze manuali che tutto il mondo ci invidia». Una misura seguita a settembre dal disegno di legge sulle nuove frontiere della tecnologia: dalle scienze della vita all'Intelligenza Artificiale. «L'obiettivo - sostiene il ministro - è fare dell'Italia il Paese più appetibile per le multinazionali globali che cercano dove investire. Dobbiamo diventare più competitivi sull'innovazione».

News correlate