PENSIONE ANTICIPATA E PART TIME AGEVOLATO

PENSIONE ANTICIPATA E PART TIME AGEVOLATO

La "pensione anticipata" è in questi giorni oggetto di un un tam-tam mediatico parecchio insistente, focalizzato sulle proposte che il governo sta sviluppando e che, previa copertura economica, troveranno la propria declinazione all’interno della Legge di Stabilità del 2017. In attesa che questo meccanismo di flessibilità in uscita, definito APE – Anticipo Pensionistico, trovi sostanza ed applicazione, è utile ricordare che già ad oggi esiste una misura che permette un’uscita “addolcita” dal mondo del lavoro a quei lavoratori prossimi alla pensione: “il part time agevolato in uscita”.

In attesa quindi delle regole sulla pensione anticipata, questa opportunità che a breve diventerà operativa e che è riservata soltanto ai soggetti possessori di alcuni requisiti soggettivi, che dopo vedremo, trova la propria origine nella Legge di Stabilità 2016, per poi trovare attuazione nel Decreto Interministeriale del 07/04/2016 sottoscritto dal Ministro Poletti.

Ma entriamo nel dettaglio del meccanismo e di coloro che ne possono eventualmente beneficiare.

I destinatari sono i lavoratori del settore privato, titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato e ad orario pieno, che possono far valere il requisito contributivo minimo per la pensione di vecchiaia, quindi 20 anni di versamenti contributivi, e che matureranno, entro il 31 dicembre 2018, il requisito anagrafico per aggiudicarsi la pensione di vecchiaia.

In sintesi, il lavoratore subordinato, titolare di un rapporto full time, che può far valere 20 anni di contribuzione e che al 31/12/2018 avrà compiuto 66 anni e 7 mesi di età oppure 65 anni e 7 mesi se donna, può decidere, in alternativa alla pensione anticipata, di ridurre il proprio orario di lavoro dal 40% al 60%, tramite un accordo scritto individuale con l’azienda.

Ipotizzando quindi che il contratto di lavoro preveda che l’orario di lavoro sia pari a 40 ore settimanali, come spesso accade, la norma in esame prevede che la prestazione di lavoro dovrà essere ridotta tra un minimo di 16 ed un massimo di 24 ore.

A seguito di questa opzione, il datore di lavoro si impegnerà a corrispondere direttamente in busta paga al lavoratore che ha optato per il regime a part time, i contributi che sarebbero stati a proprio carico nel caso il rapporto di lavoro fosse rimasto full time; tale importo non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente e non è soggetto a contribuzione. L’INPS, per il periodo di riduzione della prestazione lavorativa, che si esaurirà al compimento del requisito anagrafico utile per poter accedere alla pensione di vecchiaia, che non subirà alcuna riduzione, riconoscerà la contribuzione figurativa commisurata alla retribuzione corrispondente alla prestazione non effettuata.

Facciamo un esempio: il dott. Rossi, dipendente a tempo pieno della Alfa Srl, ha 38 anni di contributi e compirà 66 anni e 7 mesi il 30 giugno 2018. Con il consenso della Alfa Srl, potrebbe optare per un part-time a 20 ore dal 1° luglio 2016. Da quel momento e fino al 30 giugno 2018, in busta paga troverà la sua retribuzione rapportata al 50%, maggiorata di un importo corrispondente ai contributi INPS che l’Alfa Srl avrebbe versato sulle 20 ore oggetto di riduzione. Nello stesso periodo, l’INPS provvederà a riconoscere gli accrediti contributivi figurativi come se il rapporto di lavoro fosse rimasto full time. Al 1° luglio 2018 il dott. Rossi andrà in pensione senza subire alcuna riduzione a livello di assegno.

Operativamente, l’iter autorizzativo può essere completato nell’arco di 2 settimane lavorative. A seguito della richiesta del lavoratore di ridurre il proprio orario di lavoro, l’INPS dovrà certificare il raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia entro il 31/12/2018 e successivamente la Direzione Territoriale del Lavoro di competenza dovrà rilasciare apposita autorizzazione; l’ultima voce in capitolo spetterà nuovamente all’INPS che si troverà a dover autorizzare definitivamente la richiesta sulla base delle risorse pubbliche a disposizione.

 

News correlate